Si parla spesso di bollo auto e del relativo pagamento che comprota. Tuttavia, c’è un’altra tassa da considerare: ecco come calcolarla.
Negli ultimi anni, la questione delle tasse sulle auto ha assunto un’importanza sempre maggiore, soprattutto in un contesto in cui la sostenibilità ambientale e la transizione verso veicoli meno inquinanti sono diventate priorità per molti governi.
In Italia, è stata introdotta la cosiddetta eco tassa, un provvedimento che mira a incentivare l’utilizzo di veicoli meno inquinanti e a ridurre l’impatto ambientale del parco automobilistico italiano. Ma quali sono i modelli di auto coinvolti in questo provvedimento e come si calcola l’importo da pagare?
L’eco tassa colpisce principalmente i veicoli meno inquinanti, in particolare si applica sulle automobili di nuova generazione. Sono coinvolti diversi tipi di veicoli, tra cui automobili, SUV e furgoni. Le auto che emettono meno di 160 grammi di CO2 per chilometro sono generalmente incluse nel regime di tassazione. I modelli che rientrano in questa categoria soggetta all’eco tassa sono immatricolati per la prima volta dopo il 1° marzo 2019 e devono essere dotati di dati di emissioni entro i limiti stabiliti dalla legge. Le automobili con un livello di CO2 tra 161 e 175 g/km sono tassate in maniera più specifica, ma ovviamente le vetture che inquinano di più devono pagare cifre maggiori.
Il calcolo dell’importo della tassa aggiuntiva sulle auto avviene in base a un sistema che tiene conto delle emissioni di CO2 del veicolo. La tassa è stata strutturata in modo tale da aumentare progressivamente con l’aumentare delle emissioni, quindi i veicoli che emettono più CO2 pagheranno un importo maggiore. Ad esempio, per le auto che emettono da 161 a 175 grammi di CO2, la tassa potrebbe essere fissata a una cifra base, mentre per le auto che superano i 200 grammi di CO2 l’importo sarà significativamente più alto. Ecco qualche dimostrazione:
Per quanto riguarda il pagamento effettivo dell’eco tassa, deve avvenire tramite il modello F24, documento utilizzato in Italia per il pagamento di tributi e imposte. Il pagamento deve essere effettuato nell’esatto momento dell’acquisto del modello scelto, questo perché è necessario presentare la ricevuta di pagamento al momento dell’immatricolazione presso la motorizzazione civile. In caso contrario, la registrazione definitiva del veicolo non è possibile. Da ricordare che, chi non paga questo tipo di tassa, rischia sanzioni abbastanza pesanti: dall’impossibilità di immatricolare l’auto fino a varie sanzioni amministrative.
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