Antonio Conte e il clamoroso rifiuto. Il tecnico ha sorpreso proprio tutti, dice a no a quello che è un sogno per molti suoi colleghi
Antonio Conte è uno dei grandi protagonisti di questa estate calcistica. La fama del tecnico parla per lui: dopo essere riuscito a centrare la vittoria dello campionato con Chelsea, Inter e per ben tre volte con la Juventus (in bacheca oltre ai cinque campionati ha anche una supercoppa italiana e una coppa d’Inghilterra) le aspettative sull’allenatore sono sempre molto alte. Per questo uno dei grandi tormentoni nell’ultimo periodo nel quale l’allenatore si è preso un periodo di pausa dai campi è stato cercare di capire quale sarebbe stata la sua prossima avventura.
L’enigma sembra finalmente vicino alla conclusione. Conte sembra destinato a sedersi sulla panchina del Napoli. Una piazza sicuramente entusiasmante e affascinante, ma una sfida tutt’altro che banale, dopo l’annata a dir poco storta dei campioni d’Italia. Eppure, in tanti sono pronti a scommettere che il tecnico salentino riuscirà a conquistare l’ennesimo successo. In fondo non è certo uomo da scelte banali, e lo si vede anche dai sui gusti in fatto di motori, che hanno lasciato davvero tutti di sasso.
Gli stipendi faraonici del mondo del calcio permettono senza duvvio a giocatori e allenatori un tenore di vita piuttosto elevato, e con esso anche la possibilità di togliersi più di qualche sfizio anche quando si tratta delle proprie automobili. Da Ferrari a Lamborghini: non è raro vedere i protagonisti del pallone a bordo di audo di lusso dal valore incredibile.
Sarebbe facile pensare che, non avendo certo problemi a potersela permettere, anche un tecnico del calibro di Antonio Conte guidi un’automobili simili. E invece l’allenatore, che ha sempre preferito concretezza e praticità sul campo come nella vita privata, ha fatto una scelta davvero in controtendenza.
A Londra, quando sedeva sulla panchina del Chelsea, sono rimasti tutti abbastanza sorpresi nel sapere che il tecnico girava per le vie della capitale al volante di una Nissan Juke. Un’auto di tutto rispetto certo, ma ben lontana dai bolidi che si è soliti vedere nei campi di allenamento.
In parte per andare incontro ai desideri della moglie e della figlia, che a detta del tecnico preferiscono un’auto più maneggevole, ma anche per un discorso di praticità: per l’utilizzo che ne fa, ha detto il tecnico “questo tipo di macchina è più che sufficiente”. Con buona pace delle supercar “rifiutate” dal tecnico.
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