
Il parlamento europeo ha deciso - www.FlopGear.it
Era ora di imporsi con prodotti europei: l’Europa prende il toro per le corna, stanziando degli importanti fondi.
L’Europa intensifica la sua strategia per il mercato dei veicoli elettrici, reagendo alla crescente supremazia cinese nel settore delle batterie per auto elettriche. Per contrastare la dipendenza da Pechino, la Commissione Europea ha stanziato 852 milioni di euro per finanziare sei progetti di fabbriche di batterie nel territorio comunitario. Questa iniziativa rappresenta un passo cruciale verso una maggiore autonomia industriale e ambientale del Vecchio Continente.
L’impegno dell’Unione Europea verso la mobilità elettrica è ormai inequivocabile. Con la normativa del 2023 che vieta la vendita di veicoli a motore termico a partire dal 2035, l’Europa si è posta un obiettivo ambizioso: trasformare radicalmente il proprio parco auto in meno di un decennio. Tuttavia, la crescita del mercato elettrico europeo è ancora limitata, e la produzione di batterie è dominata da aziende cinesi, che controllano gran parte della catena del valore.
“Non basta approvare regolamenti per favorire il veicolo elettrico, serve anche un forte sostegno all’industria,” ha sottolineato la Commissione Europea. La recente assegnazione di fondi a sei impianti produttivi in Francia, Germania, Svezia e Polonia è dunque una mossa strategica per rafforzare la filiera europea delle batterie.
Affrontare di petto le rivali asiatiche
I progetti finanziati copriranno diverse fasi della produzione di celle per batterie ad alte prestazioni e sostenibili. Ecco le iniziative selezionate:
- ACCEPT Automotive Cells Company European Production Take-off, per uno stabilimento in Francia;
- AGATHE, gigafabbrica francese focalizzata sulla riduzione delle emissioni di gas serra;
- CF3_at_Scale, centro di innovazione in Germania per l’industrializzazione di processi produttivi avanzati;
- NOVO One Gigafactory in Svezia;
- WGF2G Willstatt GigaFactory 2 GWh in Germania;
- 46inEU – Powering the Future, impianto polacco.
Questi investimenti, provenienti dal Fondo di Innovazione UE e dal sistema di scambio delle quote di emissione, mirano a realizzare una capacità produttiva combinata di circa 56 gigawattora all’anno entro il 2030.

I fondi europei non solo copriranno capitali e spese operative, ma saranno erogati in base al raggiungimento di tappe progettuali chiave, con la possibilità di anticipi per sostenere le fasi iniziali di investimento. Si stima che, nel primo decennio di attività, i sei stabilimenti contribuiranno a una riduzione di circa 91 milioni di tonnellate equivalenti di CO2.
Wopke Hoekstra, Commissario UE per il Clima e la Crescita Pulita, ha evidenziato come questa iniziativa sia fondamentale per aumentare la competitività europea e promuovere tecnologie di decarbonizzazione all’avanguardia.“Con ogni bando del Fondo di Innovazione, dimostriamo il ruolo cruciale del sistema europeo di scambio delle quote di emissione nel rendere l’industria più innovativa e pronta per il futuro,” ha affermato Hoekstra.
Parallelamente, l’Europa sta puntando anche sul miglioramento del riciclo delle batterie e dei materiali nobili per ridurre la dipendenza dalle materie prime estere, soprattutto cinesi. Questa doppia strategia – produzione interna e riciclo avanzato – è considerata essenziale per garantire una transizione industriale pulita e competitiva.
La realizzazione di queste gigafabbriche rappresenta quindi un punto di svolta nella politica industriale europea, orientata a costruire un settore automobilistico autonomo, sostenibile e all’avanguardia tecnologica.