La famiglia Agnelli adesso rischia una sanzione pesantissima dal punto di vista economico, a causa di una cessione effettuata omettendo un passaggio fondamentale
Le cifre di cui si parla per la sanzione pecuniaria si aggirerebbero addirittura sui 5 miliardi di euro. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera potrebbe trattarsi di una estrema ratio, ma il rischio esiste.
Cosa sta succedendo all’interno della famiglia Agnelli in questi giorni? La domanda sorge spontanea dopo quanto riportato dal Corriere della Sera, riguarda la possibile multa di 5 miliardi di euro che grava sul gruppo Stellantis. Si tratterebbe si una sanzione relativa alla mancata notifica della vendita di Comau. Il marchio famoso per la realizzazione di robot di alta precisione passerà in mano ad un fondo di private equity, One Equity Partners, che rivelerà il 50,1% delle quote aziendali. Secondo alcune voci c’è il rischio di rivivere la stessa situazione avvenuta nel 2019 con la cessione della Magneti Marelli da parte dell’allora gruppo Fca al fondo di private equity Calsonic Kansei.
La mancata notifica del passaggio dell’azienda dei robot e dei sistemi di automazione di Comau fa tremare quindi la famiglia Agnelli.
Chiaramente, come riportato dal Corriere della Sera la cifra di 5 miliardi come importo della multa sarebbe una estrema ratio e non una certezza assoluta. Secondo La Verità, la sanzione potrebbe raggiungere il 3% dell’intero fatturato aziendale. Comau è un vero gioiello dell’impresa italiana, visto che ha rivoluzionato il processo delle catene di montaggio inventando il robot idraulico, oltre al lancio di un sistema laser unico nella robotica internazionale per operazioni di alta precisione.
Il gruppo facente capo a John Elkann, non risulta aver notificato l’operazione al comitato del Golden power, che per legge si occupa delle cessioni delle imprese strategiche in Italia. Ora sembra che ci sia una possibilità nei prossimi giorni di procedere con tale comunicato, per salvarsi dalla possibile sanzione piena prevista dalla legge.
La vicenda di certo non aiuta a risolvere gli attriti già piuttosto spiccati tra il governo e John Elkann, soprattutto riguardo la produzione di Stellantis in Italia, la cassa integrazione degli operai e la concorrenza cinese da introdurre nella filiera produttiva. Vedremo se alla fine si arriverà a questo tipo di multa salatissima o si cercherà di salvare il salvabile.
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