
Trump, news sui dazi (www.flopgear.it - X Barca Worldwide)
L’annuncio del presidente Trump di introdurre nuovi dazi del 30% sulle importazioni dall’Unione Europea scuote i mercati internazionali.
L’annuncio del presidente Donald Trump di introdurre nuovi dazi del 30% sulle importazioni dall’Unione Europea scuote i mercati internazionali, ma sembra escludere il comparto automobilistico da questo nuovo giro di tariffe. Un elemento chiave contenuto nella lettera inviata il 12 luglio al governo di Bruxelles, come riportato dal New York Times, specifica che i nuovi dazi saranno «separati da tutti i dazi settoriali» già esistenti, comprese le tariffe sull’auto.
Esclusione delle auto dai nuovi dazi: una boccata d’aria per i costruttori europei
Questa esclusione, se confermata, rappresenterebbe un parziale sconto per i produttori europei del settore automobilistico, già alle prese con una fase complessa caratterizzata da un calo delle vendite e da una trasformazione delle politiche industriali legate alla mobilità elettrica. La misura appare come un sollievo, soprattutto per marchi come Stellantis, Volkswagen, Mercedes-Benz e BMW, che esportano ancora un numero significativo di veicoli dal Vecchio Continente verso gli Stati Uniti, nonostante una crescente produzione locale.

Va ricordato che le automobili importate dall’UE sono già soggette a una tariffa del 27,5%, imposta da precedenti decisioni dell’amministrazione Trump, che ha pesato particolarmente sui costruttori tedeschi. Nonostante la produzione interna negli USA, il volume delle esportazioni europee rimane rilevante e questo nuovo scenario tariffario potrebbe avere un impatto significativo sulle strategie commerciali e produttive di queste aziende.
Malgrado la possibile esclusione dalle nuove tariffe, i titoli del settore automobilistico hanno aperto in negativo il 14 luglio: Stellantis, Volkswagen, BMW e Mercedes hanno registrato cali di almeno un punto percentuale nelle prime ore di contrattazione. Gli investitori manifestano preoccupazione per la persistente incertezza normativa e per la possibilità che le misure possano subire modifiche nel breve termine. A conferma di ciò, un funzionario della Casa Bianca ha dichiarato che le tariffe attualmente in vigore «probabilmente resteranno così come sono», ma ha aggiunto che «le misure sono soggette a revisione».
Le case automobilistiche mantengono quindi un atteggiamento prudente. Toyota, in particolare, ha espresso forte preoccupazione per i dazi esistenti, definendoli «altamente dirompenti» e insostenibili in una nota diffusa proprio sabato. Il costruttore giapponese ha sottolineato come tariffe di tale entità provocherebbero un aumento significativo del prezzo dei veicoli, con conseguente riduzione dell’accessibilità per i consumatori americani e un impatto negativo sull’intera filiera industriale e sull’economia del settore automotive.
Il settore automobilistico continua quindi a vivere un clima di forte tensione, alimentato dal timore di un ulteriore inasprimento delle politiche protezionistiche statunitensi. L’incertezza sulle decisioni politiche di Washington pesa sulle strategie di investimento e produzione dei gruppi automobilistici europei e asiatici. Anche se per ora il comparto auto sembra essere stato risparmiato da nuovi dazi, la volatilità delle scelte a livello governativo non consente al mercato di abbandonare la prudenza.