
Smontano la Tesla e succede questo - www.FlopGear.it
Smontano una Telsa e scoprono l’impensabile. E’ andata in un modo che i meccanici non potevano prevedere.
Smontare un veicolo elettrico di alta gamma come una Tesla rappresenta un’opportunità rara per analizzare da vicino la sua composizione e scoprire l’origine dei suoi componenti. A realizzare questa operazione è stato lo sfasciacarrozze MotoCoche di Granada, che ha aperto un modello Tesla per esaminare i pezzi interni, rivelando dati sorprendenti sulla filiera produttiva.
Secondo quanto riportato da el Economista, l’analisi ha evidenziato che oltre il 95% dei componenti di una Tesla proviene da fornitori cinesi. Questa percentuale così elevata può apparire come un paradosso, soprattutto considerando che Tesla è un marchio americano di punta nel settore dell’auto elettrica. La scelta di rivolgersi massicciamente alla Cina è dettata da ragioni economiche e logistiche: la produzione e l’assemblaggio in territorio cinese abbassano i costi e riducono i tempi di consegna.
Tra i componenti di origine cinese figurano anche elementi cruciali come la pompa lavavetri e il supercollettore, quest’ultimo fondamentale per il controllo termico della batteria e del sistema di climatizzazione. Senza tale dispositivo, infatti, la batteria rischierebbe un surriscaldamento potenzialmente pericoloso, con conseguenze anche gravi come incendi.
Dipendenti dalla Cina: la verità
La dipendenza delle case automobilistiche occidentali, e in particolare di Tesla, dai fornitori cinesi non è una novità. La Cina si è affermata come un polo di produzione imprescindibile per molte aziende del settore, soprattutto per le batterie agli ioni di litio, cuore pulsante dei veicoli elettrici. Questa situazione ha generato un intreccio complesso che lega strettamente le società statunitensi ed europee a quelle cinesi.
Dal punto di vista strategico, questa interdipendenza rappresenta una sfida per il futuro dell’industria automobilistica globale. Mentre da un lato consente di mantenere prezzi competitivi e assicurare una catena di approvvigionamento efficiente, dall’altro espone i produttori occidentali a rischi legati a tensioni commerciali o geopolitiche.

In questo scenario, Tesla ha attraversato alcune difficoltà che hanno portato il CEO Elon Musk a ridurre il suo coinvolgimento in ambiti politici, in particolare con l’amministrazione Trump, per concentrarsi maggiormente sulla gestione aziendale. La volontà è quella di guidare in maniera più incisiva le società di cui è alla guida, cercando di superare gli ostacoli e mantenere la leadership nel mercato dell’auto elettrica.
La scoperta di quanto sia diffuso l’utilizzo di componenti cinesi all’interno di una Tesla sottolinea quanto sia complessa e articolata la filiera produttiva moderna, anche per un marchio innovativo e tecnologicamente avanzato. Il legame con la Cina, dunque, non è solo economico ma strategico, e rappresenta un elemento chiave per comprendere le dinamiche attuali e future dell’industria automobilistica globale.