Incredibile svolta per gli esami della patente, con la sentenza che rischia di rivoluzionare del tutto questo documento.
I 18 anni sono l’età più attesa di tutte, perché è quella che permette ai giovani di sentirsi finalmente grandi e con maggiori responsabilità. Un salto che per molti sembra essere nel vuoto, ma che alla fine permette di poter diventare adulti, con il superamento dell’esame per la patente che è indubbiamente un evento da segnare e festeggiare.
I tempi però stanno cambiando, tanto è vero che sono sempre di più coloro che preferiscono effettuare l’esame della patente da privatista e soprattutto i vari test non avvengono più nella scuola o sui libri, ma sulle applicazioni. Come in tutte le cose, anche in questo ambito ci sono le piattaforme più sicure e quelle che invece è il caso di abbandonare il prima possibile.
Oltre al fatto di dare il via a dei metodi per l’apprendimento, non sempre ideali, internet ha portato alla luce anche un altro problema decisamente rilevante. Si tratta dei corsi che avvengono esclusivamente online, con questi che dichiarano di poter far conseguire la patente, ma ora giunge una sentenza che cambia completamente le carte in tavola e la storia.
A far scattare l’allarme per quanto riguarda la pratica irregolare delle patenti online è stata l’UNASCA, ovvero l’Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica. Naturalmente questa nuova pratica ha messo non poco in crisi questo settore e dunque si doveva intervenire, anche perché la preparazione di questi corsi molto spesso era estremamente deficitaria.
L’UNASCA infatti ha accolto l’interrogazione parlamentare che l’Onorevole Andrea Caroppo ha portato sul tavolo del Ministero dei Trasporti. Nella nota si legge come Caroppo sostenga come le pratiche del conseguimento online della patente non permetta di garantire una totale sicurezza stradale, il che dunque rischia di portare a bordo delle auto delle persone totalmente inadatte per poter stare in strada.
Secondo quanto stabilito dal Decreto Ministeriale numero 317 del 1995, si nota come la formazione per l’ottenimento della patente debba passare tramite dei corsi teorici e pratici supportati da personale specializzato. L’UNASCA dunque si è definita favorevole verso la chiusura di questi corsi online che permettono di ottenere la patente, anche perché sono definiti a tutti gli effetti come illegali e che non tengono conto della sicurezza pubblica. La rete è un mezzo straordinario, ma ancora una volta deve essere rivista.
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