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Fiat, è stata l’auto peggiore di tutte: fallimento totale, l’abbiamo guidata tutti

Questa FIAT è stata la peggiore di tutti, un vero fallimento per l’azienda: eppure potresti averla guidata anche tu. 

Quando si parla di FIAT, viene sicuramente in mente una lunga lista di modelli di incredibile successo che hanno segnato la storia italiana e non solo. Dalla 500 alla Panda, passando per la Punto, la mitica Uno o la 125, solo per citarne alcuni. Eppure, anche nella gloriosa storia dell’azienda italiana c’è un modello che, pur nato sotto i migliori auspici, non è riuscito ad imporsi sul mercato e a conquistare ha avuto i risultati auspicati dall’azienda, e che anzi, si è rivelato un investimento a perdere per l’azienda torinese.

La Fiat peggiore di tutte (Flopgear)

Questo modello ha portato la FIAT non troppo distante dal fallimento. Una cosa che oggi sembra incredibile. Il marchio torinese, che oggi fa parte del gruppo Stellantis, nonostante le polemiche che periodicamente si trova a dover affrontare continua ad essere uno dei punti di riferimento dell’industria italiana. FIAT ha negli ultimi anni provato ad espandere i propri confini, espandendo la propria influenza in campo internazionale e guardando anche ad altri mercati. Insomma, uno scenario sicuramente solido. Ma qual è il modello che ha rischiato di far capitolare il colosso italiano?

La FIAT peggiore ha rischiato di portare l’azienda al fallimento

Erano i primi anni duemila, e FIAT cercava un modello brillante in grado di contrastare lo strapotere delle automobili tedesche (in particolare della Volkswagen e della sua Golf) e di conquistare il mercato italiano ed europeo. Per farlo, l’azienda torinese decide di investire pesantemente su un modello tecnologico, fornito di tutte le dotazioni più all’avanguardia, dal taglio moderno. Nacque così la FIAT Stilo, che venne commercializzata a partire dal 2001 in tre versioni diverse, a 3 porte, a 5 porte e Multiwagon.

FIAT Stilo (Wikimedia) – Flopgear

I risultatati però non furono quelli sperati. Il modello manifestò ben presto tutte le sue carenze. Certo, era un’utilitaria comoda e pratica in pieno stile FIAT, ma non minimamente in grado di competere con la concorrenza tedesca. Le tecnologie ultramoderne e le molte dotazioni utilizzate, poi, avevano fatto schizzare verso l’alto il prezzo. Considerando quanto gli italiani (e non solo) avessero apprezzato la FIAT sino a quel momento proprio per il suo produrre modelli accessibili a tutti, l’esito non poteva che essere disastroso. Commercialmente fu una vera catastrofe, e costò all’azienda una perdita di oltre 2 miliardi.

Di li a qualche anno l’azienda decise di farne una versione “semplificata” e dal costo inferiore, ma non basto a salvare il modello, né la FIAT, che entrò in un periodo di grande difficoltà della sua storia prima dell’era Marchionne.

Beatrice Canzedda

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