


Pagelle di fine anno:
Hamilton: 7 (-1). 6 mondiali; Schumi ora trema.
E metteteglielo un ca**o di plaid.
Bottas: 6. Raggiunge il suo obiettivo per questa stagione: ottenere un altro rinnovo. Dice di avere un piano per battere Lewis. Vuole sfidarlo a suonare.
Leclerc: 2. Tante vittorie quante fidanzate. Nel 2020 si spera ne cambi una a settimana. O in un puttan tour.
Verstappen: 7. 🎶 E sono un arrogante🎶. Ma anche ingenuo.
Vettel: ∞. Enoigats anoub anu atats é non
Albon: 5. passa metà stagione nell’anonimato in Toro Rosso, mentre l’altra metà la passa nell’anonimato, ma in Red Bull.
Norris: 7. @carlossainz55 [questa pagella è disponibile solo su Instagram].
Grosjean: 4,5. Gene Haas e Günther Steiner lo confermano confidando che si corrano 20 gare all’Albert Park.
Ericsson: 10. Ah, mi state dicendo che quest’anno non ha corso? Appunto.
Giovinazzi: 5,5. Mantiene alto il nome dell’Italia quasi quanto lo tiene alto la Juve in una finale di Champions.
Raikkonen: 6. Stagione dai due volti: ottima la prima parte, poi Giovinazzi gli confessa di essere astemio.
Kubica: 5+. Vince il campionato riservato ai mezzi agricoli più veloci del pianeta grazie al punto conquistato ad Hockenheim.
Perez: 7. Vince il record di giri sullo stesso pneumatico. Sta ancora usando le Bridgestone scanalate del 2008.
Stroll: 4. Viene battuto sonoramente da Perez in classifica e da suo nonno a briscola. Quest’anno chiederà come regalo di Natale tutta la Formula 1.
Magnussen: 6.5. Struggente vederlo in lacrime per l’addio dell’amico Hulkenberg. Speriamo si riprenda in tempo per Melbourne.
Alfa Tauri Romeo: 3+. Scarso tempismo. Avere due team con lo stesso nome sarebbe stato musica per le orecchie di ogni telespettatore Rai. Gianfranco, ci manchi.
Haas: 4. La vettura non va; nel 2020 torneranno un altra volta indietro, usando la versione di Australia 2015.
Ferrari: 7. Vince il titolo di team con il maggior numero di Mattia Binotto in squadra. Premio meritato.
Williams: 0. Frank si è alzato dalla sedia per mollare due ceffoni ben assestati alla figlia Claire. Ecco da cosa nasce l’ottimismo per il 2020.
Mario Isola: 3. Come i pit stop che prevede ad ogni Gp, salvo poi essere smentito da Perez che fa tre gare con lo stesso set.
Emanuele Pirro: 5. Non vi spiego neanche il perché.
Carlo Vanzini: 4. Si si bello il predestinato, belle le urla immotivate quando la Ferrari doppia la Williams, ma ancor più bello è commentare da Rogoredo e fingere di essere in pista. Il dono dell’ubiquità.
Telecronisti Rai: 11. riescono a non sbagliare neanche un dettaglio per tutta la stagione. Perfetti.
TV8: 3. Come i minuti di gara visibili senza interruzioni pubblicitarie.
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