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La Ford ha recentemente emesso un avviso critico “a non guidare” rivolto ai proprietari di diverse migliaia di veicoli, che si trovano ancora senza gli airbag Takata sostituiti, nonostante le precedenti campagne di richiamo iniziate nel 2015.
Questo nuovo avviso mira a spingere gli automobilisti a completare “immediatamente le attività” di riparazione necessarie su oltre 765 mila vetture e pick-up venduti globalmente, con una significativa quota di 374.300 unità soltanto negli Stati Uniti.
Il fulcro dell’avviso riguarda i dispositivi di gonfiaggio degli airbag installati in modelli specifici come Ranger (2004-2006), Mustang (2005-2014), GT (2005-2006), Fusion (2006-2012), Mercury Milan (2006-2012), Edge (2007-2010) e Ranger nuovamente tra il 2007 e il 2011. Anche alcuni modelli delle Lincoln MKZ/Zephyr del periodo 2006-2012 e MKX del biennio 2007-2010 sono coinvolti. La questione centrale è legata all’uso del nitrato d’ammonio come propellente nelle capsule degli airbag, una sostanza che diventa altamente instabile con l’esposizione agli sbalzi termici e all’umidità.
Con il passare del tempo, questo materiale può degradarsi fino a trasformarsi in un composto corrosivo che aumenta esponenzialmente il rischio che l’airbag esploda violentemente in caso d’incidente, proiettando frammenti metallici nell’abitacolo.
La Casa automobilistica di Dearborn ha messo in campo una serie di misure per affrontare questa problematica critica, garantendo la disponibilità dei ricambi necessari per la sostituzione degli airbag difettosi e offrendo servizi aggiuntivi come assistenza mobile e rimorchio gratuito verso le officine autorizzate.
Interessanti sono i dati forniti da Ford riguardo alle campagne precedenti condotte negli Stati Uniti: l’azienda ha realizzato “oltre 121 milioni di tentativi di sensibilizzazione”, impiegando lettere cartacee, comunicazioni via email, telefonate dirette e messaggi testuali per raggiungere i proprietari dei veicoli interessati dal richiamo. Grazie a queste azioni energiche, più dell’95% dei proprietari statunitensi coinvolti nei richiami Takata ha già portato a termine le procedure necessarie.
È evidente l’impegno dell’azienda nell’affrontare con serietà una questione tanto delicata quanto potenzialmente pericolosa per la sicurezza stradale globale. La priorità data alla sicurezza dei clienti attraverso campagne informative capillari dimostra un approccio responsabile nella gestione delle emergenze post-vendita.
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