Il retroscena su Gianni Agnelli ha colto tutti di sorpresa, non riguarda la FIAT ma un’altra delle sue aziende.
Gianni Agnelli è certamente uno dei nomi più rilevanti dell’imprenditoria italiana. Il nome dell’Avvocato e della storica famiglia torinese è inevitabilmente legato a doppio filo con quello della FIAT, che l’ex senatore a vita ha portato ai vertici del mondo dell’automobilismo a livello mondiale. Ma la casa automobilistica italiana non è l’unica attività nel quale gli Agnelli hanno investito (e continuano ad investire oggi per mano di John Elkann, erede designato dell’impero).
Gli interessi degli Agnelli sono stati rivolti in innumerevoli settori, dall’editoria al calcio (secolare il legame con la Juventus, passione di famiglia). Ma al di là delle attività direttamente riconducibili, sono tantissime le aziende che Agnelli ha sostenuto, finanziato o aiutato in qualche modo. Proprio su questo punto è emerso di recente un retroscena, rivelato da Gianfranco Zoppas, 81enne imprenditore della provincia di Treviso, in una lunga intervista pubblicata sulle pagine di Repubblica. Gianni Agnelli ebbe un ruolo fondamentale nella sua vita aziendale.
L’azienda Zoppas, produttrice di elettrodomestici, dopo 40 anni di importante storia e un momento di grossa difficoltà, nel 1970 venne assorbita e divenne parte dall’azienda rivale Zanussi (situata invece in provincia di Pordenone), ma la “joint venture” dopo poco tempo incontrò nuovi seri problemi e l’attività rischiava un nuovo tracollo e nuovi problemi per i lavoratori e le loro famiglie. La situazione era così seria che l’attività aveva debiti con 120 banche. Fu proprio l’indimenticato Avvocato, Gianni Agnelli, ad intervenire per evitare le peggiori conseguenze e a decidere di andare sino in Veneto per risolvere la situazione. «Vennero lui e Cesare Romiti, con la copertura finanziaria di Mediobanca» ha confermato Zoppas nell’intervista.
Agnelli andò in persona a chiedere aiuto all’imprenditore venero per provare insieme a trovare la migliore soluzione: “Voleva che partecipassi alla ristrutturazione e ideammo un progetto di salvataggio” ricorda, e la “missione” ebbe successo. “Grazie a lui riuscimmo a contattare Mediobanca e io fui l’esecutore della strategia”. L’intervento di Agnelli fu provvidenziale, e riuscì a sistemare le cose prima della cessione dell’azienda ad Electrolux, che avvenne nel 1884. “Era un uomo affabile e pratico” ricorda Zoppas di Agnelli. Un esempio di come l’influenza e l’impatto dell’Avvocato sull’imprenditoria italiana e sull’economia del nostro paese vada ben oltre il suo lavoro sulle attività di famiglia e sulla FIAT.
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