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Honda presenta nuovi ADAS con telecamere: le differenze rispetto ai radar

Tra i principali produttori di motociclette, Honda ha sempre brillato per le sue innovazioni tecnologiche, molte delle quali sviluppate internamente. Un esempio emblematico è il cambio automatico DCT, che ha rivoluzionato il modo di concepire la guida su due ruote.

Recentemente, la notizia che Honda sta lavorando a un sistema ADAS basato su telecamere ha catturato l’attenzione degli appassionati. Questo sistema promette di integrare una serie di controlli elettronici mirati a migliorare la sicurezza attiva, seguendo le orme del settore automobilistico, dove tali tecnologie sono già consolidate.

Un percorso già avviato

Il concetto di ADAS non è nuovo nel settore motociclistico. Dal 2020, diversi costruttori hanno iniziato a introdurre le loro soluzioni: Ducati, con la sua Multistrada, e KTM con la Super Adventure, hanno aperto la strada a questa tecnologia. A seguire, sono arrivate anche BMW, Yamaha, Moto Guzzi e Triumph. Questi sistemi utilizzano dati provenienti da radar, sia anteriori che posteriori, per calcolare la distanza da potenziali ostacoli.

Fino ad ora, Honda era rimasta assente da questo panorama, ma ora sta dimostrando l’intenzione di sviluppare un sistema più completo grazie all’uso di telecamere. Questo approccio è particolarmente interessante poiché il sistema è stato progettato e realizzato internamente, senza ricorrere a fornitori esterni come Bosch o Continental.

Il modello ispirato a Tesla

In un approccio simile a quello di Tesla nel settore automobilistico, Honda mira a creare un sistema proprietario. Attraverso l’elaborazione delle informazioni raccolte dalle telecamere, in combinazione con quelle dei radar, l’azienda potrebbe avvicinarsi al concetto di guida autonoma, sebbene con un focus specifico sulla sicurezza piuttosto che sull’automazione totale.

Il sistema ADAS di Honda è già stato presentato in anteprima all’EICMA, ma non presso lo stand di Honda. La presentazione è avvenuta attraverso Astemo, una joint venture tra Honda e Hitachi, che comprende marchi come Showa, Nissin e Keihin.

Caratteristiche del prototipo

Il prototipo che Honda ha utilizzato per il suo sistema ADAS è un’Africa Twin dotata di due telecamere montate sul cupolino. Queste telecamere, a differenza dei radar, sono in grado di riconoscere i colori, il tipo di veicolo e anche le irregolarità del manto stradale. Ciò consentirebbe, ad esempio, di regolare in tempo reale il controllo di trazione e l’ABS in base alle condizioni della strada, oltre a permettere un intervento diretto sulla taratura delle sospensioni, se queste sono semi-attive.

Un dibattito aperto

Sebbene ci si trovi ancora nella fase di prototipo, la questione è già sul tavolo: si sta davvero avvicinando il concetto di guida autonoma? I motociclisti, storicamente, tendono a essere scettici riguardo a queste innovazioni, temendo che possano compromettere il senso di libertà e il controllo che caratterizzano l’esperienza di guida. L’idea che un sistema elettronico possa influenzare l’interazione con la moto è spesso vista con preoccupazione. Tuttavia, è importante notare che le aziende hanno fatto progressi significativi nella creazione di elettronica di controllo veicolo non invasiva, come dimostrato dall’ABS di ultima generazione, che raramente suscita lamentele tra i motociclisti. Con questo in mente, è probabile che Honda riesca a trovare un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e la preservazione dell’esperienza di guida.

Giulia Rossetti

Giulia Rossetti è una blogger specializzata in contenuti per il sito "Flopgear", dove esplora con passione e competenza il mondo delle Auto, della Formula 1, delle Moto e della MotoGP, offrendo ai lettori notizie e approfondimenti esclusivi. La sua scrittura è riconosciuta per la capacità di trasmettere l’emozione e l’adrenalina delle competizioni motoristiche.

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