La MotoGP ha concluso il suo week end in Italia, anche se va considerato un incidente che ha coinvolto un pilota durante la gara
La MotoGP conclude come meglio non poteva davvero fare il week end del GP d’Italia, corso sull’iconica pista del Mugello. Francesco Bagnaia ha vinto Sprint Race e gara domenicale, con quest’ultima che ha visto un fenomenale ultimo giro di Enea Bastianini, splendido protagonista della corsa e 2° sul traguardo.
Jorge Martin, leader del mondiale, ha concluso 3° la sua corsa – non povera di difficoltà evidenti sotto il punto di vista del passo gara e del controllo della sua Ducati – davanti a Marc Marquez.
Adesso soltanto 18 punti dividono Martin e Bagnaia, con la stagione 2024 che si preannuncia sempre più spettacolare. Anche se, purtroppo, non è mancato un incidente in gara. Un evento che ha coinvolto un pilota e, sapendo della pericolosità del tracciato del Mugello, riteniamo importante scoprire le condizioni fisiche dello stesso.
Il pilota di cui vi stiamo parlando è Joan Mir, titolare della Honda HRC che stava navigando nelle retrovie fino al momento della caduta in curva 1. Precisamente nel corso del sesto giro di gara, infatti, è avvenuta la scivolata del campione del mondo di MotoGP del 2020. Il pilota iberico non sembra avere un grande feeling con la moto giapponese, che per la prima volta nella sua storia recente non vede alla sua guida Marc Marquez.
In ogni caso, comunque, per fortuna la caduta di Mir è risultata essere senza conseguenze. Evidentemente l’unica nota positiva per lui e il suo team, chiamati a una stagione completamente in salita. La discesa è lontana, lontanissima. E i tempi in cui Il brand motociclistico più importante in assoluto era al vertice della MotoGP, sono ormai giorni non più così vicini. La classe regina del motomondiale, da ormai qualche anno, è diventata un chiaro monopolio che va a favore della Ducati e delle principali case europee (pensiamo anche ad Aprilia e KTM).
Insomma, un trend che sportivamente parlando allontana sempre più dal successo i costruttori giapponesi, che non riescono spesso neanche a lambire una “semplice” top 10 in gara (e a dire il vero neanche in qualifica). Di frequente i piloti delle marche nipponiche sbagliano e cadono per andare oltre ai limiti della moto che possiedono, come accaduto a Mir al Mugello. Per quanto amara, ad oggi la situazione è ampiamente questa.
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