Una promessa fatta in un momento di difficoltà che questa persona ha voluto onorare al meglio. La storia tutta italiana commuove il web.
La storia di Alberto Rivadossi, cinquantacinquenne di Ciliverghe, rappresenta un esempio di coraggio e resilienza che ha commosso tutta Italia. Dopo aver sconfitto un tumore allo stomaco, Alberto ha mantenuto la promessa fatta a sé stesso durante il difficile periodo di malattia: ripulire le strade e i sentieri di Cariadeghe, uno dei luoghi più suggestivi dell’Altopiano, restituendo bellezza e rispetto all’ambiente naturale.
La diagnosi di tumore allo stomaco, ricevuta lo scorso gennaio, ha segnato per Alberto l’inizio di una battaglia durissima. Operazioni complesse, chemioterapie e terapie farmacologiche hanno messo a dura prova il suo fisico e la forza della sua mente. Tuttavia, è stata proprio la passione per la mountain bike a diventare la sua ancora di salvezza. Dopo il lockdown, infatti, Alberto aveva riscoperto la natura e i sentieri incontaminati nei dintorni di Nuvolento, ma con rammarico si era accorto della quantità di rifiuti abbandonati lungo il percorso.
“Alla vigilia del mio quarto ciclo di chemio, il 23 marzo, ho raggiunto in mountain bike il santuario di San Bartolomeo – racconta – Era aperto, così ho fatto un voto: se fossi guarito, avrei ripulito la salita da Nuvolento fino a Cariadeghe raccogliendo ogni rifiuto”. Questo impegno morale ha accompagnato Alberto nei mesi di terapia, alimentando la sua determinazione.
La promessa mantenuta: pulizia e rinascita di Cariadeghe
Dopo tre interventi chirurgici e una lunga convalescenza, la svolta è arrivata ad agosto, quando l’ultima TAC ha mostrato l’assenza di cellule tumorali. “Non è ancora finita – sottolinea Alberto – devo sottopormi a controlli trimestrali, ma sono felicissimo”. E con questa nuova forza è tornato sui sentieri che aveva promesso di ripulire.
Accompagnato da sua moglie Ilenia e dall’amica Ottavia, Alberto ha iniziato a raccogliere rifiuti lungo il percorso naturale che collega Nuvolento all’Altopiano di Cariadeghe. L’iniziativa ha attirato l’attenzione dei residenti, che si sono fermati a chiedere informazioni e hanno espresso sostegno e gratitudine per il gesto. La sindaca di Serle, Chiara Cherchi, insieme alla giunta comunale, ha voluto riconoscere ufficialmente l’impegno di Alberto con una targa onoraria, sottolineando il valore sociale e ambientale della sua azione.

Decide di pulire la strada per un motivo incredibile – www.FlopGear.it
Alberto commenta con emozione: “Ripulire Cariadeghe è il mio modo di restituire a Serle i suoi colori, i suoi paesaggi e i suoi sentieri che mi hanno dato tanto in questi anni. Spero che la mia storia possa essere d’ispirazione per altri”. E già pensa al futuro: “A dicembre ho la prossima TAC e, se anche quella andrà bene, tornerò a occuparmi della pulizia del territorio.”
Questa vicenda non è solo la cronaca di una guarigione, ma soprattutto un simbolo di come la volontà e l’amore per la propria terra possano trasformare un’esperienza dolorosa in un gesto di rinascita e responsabilità ambientale. Alberto Rivadossi dimostra che anche nelle difficoltà più grandi è possibile trovare la forza per cambiare in meglio non solo la propria vita, ma anche quella della comunità.
L’impegno di Alberto ha inoltre acceso un enorme riflettore sul problema dell’abbandono di rifiuti nei parchi e nei sentieri naturalistici della Lombardia, stimolando nuove iniziative di tutela ambientale e sensibilizzazione civica che stanno coinvolgendo associazioni locali e amministrazioni comunali.

Ecco perché ha iniziato a farlo - www.FlopGear.it










