Il sistema Tutor, implementato sulle autostrade italiane, ha lo scopo di monitorare la velocità media dei veicoli lungo determinati tratti stradali, assicurando il rispetto dei limiti di velocità imposti dal Codice della Strada.
Nonostante la sua efficacia nel ridurre gli incidenti e promuovere una guida responsabile, circolano numerosi falsi miti riguardanti il suo funzionamento.
Tutor, attenzione a quello che fai (ANSA) FlopGear.it
Conoscere accuratamente come funziona realmente il sistema Tutor e quali sono le procedure corrette per contestare eventualmente una multa può aiutare gli automobilisti a navigare meglio nelle complesse acque delle normative stradali italiane.
Andiamo a scoprire qualcosa più da vicino.
Contrariamente a quanto alcuni credono, i Tutor non hanno periodi di inattività legati all’orario o alle condizioni meteorologiche; sono operativi 24 ore su 24, indipendentemente dalla presenza di pioggia o nebbia. Inoltre, è errata l’idea che viaggiare sulla corsia di emergenza o passare sotto un portale tra due corsie possa eludere il rilevamento: ogni telecamera copre più corsie e anche la corsia di emergenza è sotto controllo. Anche l’affermazione secondo cui i Tutor non sarebbero in grado di leggere le targhe di notte o con le luci spente è priva di fondamento; questi dispositivi sono dotati di sistemi avanzati per il riconoscimento delle targhe che non dipendono dalle condizioni luminose esterne.
Funzionamento Tutor (FlopGear.it)
Un altro equivoco comune riguarda la capacità del Tutor di misurare solo la velocità media e non quella istantanea. Sebbene sia vero che il sistema è principalmente progettato per calcolare la velocità media tra due punti, tecnicamente può rilevare anche la velocità istantanea. Per quanto concerne la tolleranza sulla velocità rilevata, molti ritengono erroneamente che fino a 10 km/h oltre il limite non ci siano conseguenze; tuttavia, il sistema registra tutte le violazioni superiori al limite previsto dalla legge al netto della tolleranza del 5%, quindi su un tratto da 130 km/h si viene sanzionati solo superando i 136,5 km/h.
Chi riceve una multa dal sistema Tutor e intende contestarla ha specifiche vie legali da seguire. Diversamente dall’autovelox tradizionale, per fare ricorso contro una sanzione emessa a seguito della rilevazione da parte del Tutor bisogna rivolgersi al giudice di pace competente per territorio oppure al Prefetto della provincia interessata. È importante ricordare che esistono precisi termini temporali entro cui presentare ricorso: se si sceglie il giudice di pace si hanno a disposizione 30 giorni dalla notifica della multa; se invece si preferisce rivolgerso al Prefetto si dispone di un termine massimo di 60 giorni.
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