Esplosivo! Viaggio a Viry-Châtillon, dove nascono le Power Unit Renault

  2 Min   Circa 2 Minuti

Entrare nella sede di uno dei più importanti team di Formula 1 è un privilegio per pochi.
E infatti a noi non è stato concesso e ci siamo accontentati di andare nel nord della Francia, a pochi chilometri da Parigi, città nella quale ci trovavamo in vacanza (ma solo per prendere per il c*lo i francesi). Nasce così la visita al centro di ricerca e sviluppo Renault.

Armati di spirito d’avventura e di piede di porco, ci introduciamo nella struttura di Viry-Châtillon dalle condotte dei forni per la fusione dei metalli, ma per fortuna era notte fonda.
La nostra visita si apre con la sala trofei, che diventa il nostro negozio per lo shopping di souvenir (vendesi al miglior offerente il trofeo di Nelsinho Piquet ad Hockenheim 2008).
Da lì si attraversa la vetrata esterna dell’edificio dal quale Ricciardo mostra il c*lo agli operai mentre parcheggiano le auto e si arriva agli uffici di progettazione: decine di sofisticati computer degli ingegneri, ai quali abbiamo cambiato lo sfondo del desktop mettendo un primo piano di Sakon Yamamoto.

Dopo aver tranciato i cavi della fibra ottica, la visita prosegue con la sala più attesa: il banco prova delle power unit.

Qui è dove nascono questi gioielli di tecnologia (e non stiamo parlando del garage in cui assemblano il pezzotto).
Decine di milioni di euro sono davanti a noi, in una sala bianca in cui l’igiene e la cautela sono prerogative essenziali se lavori qui.

Se lavori qui, appunto, quindi non per noi che entriamo con le mani sporche di grasso e olio (per aver sfondato la porta d’ingresso di una stanza che poi si è rivelata essere il ripostiglio dell’impresa di pulizie).

Andando avanti con la cautela di Grosjean al primo giro, proviamo ad accendere uno dei motori. Ad un tratto una coltre di fumo ci annebbia gli occhi, ma ci accorgiamo che il V6 turbo che volevamo provare era già finito dentro lo zaino del nostro assistente Ciccio Manolesta che voleva portare un souvenir alla mamma perché ci tiene.
Ora l’unico problema è spegnere le fiamme che si sprigionano dallo zaino Invicta che usava alle medie.

Vi faremo sapere eventuali sviluppi perché qui si mette male, ci sono fiamme ovunque e le porte non si aprono.
Speriamo il fuoco non arrivi nel settore dei serbatoi del carburante perché sennò siamo  fott

Be the first to comment

Leave a Reply

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*