Auto cinesi, il piano degli stabilimenti in Italia: “Fino a 11mila posti di lavoro”

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Il Governo italiano sta attivamente cercando di rilanciare il settore automotive nazionale attraverso una serie di trattative e accordi con importanti case automobilistiche cinesi.

Tra queste, spicca la discussione con Dongfeng Motors per l’apertura di uno stabilimento produttivo in Italia che servirebbe come hub principale per il mercato europeo.

Auto cinesi cosa accade?
Auto cinesi accordo (FlopGear.it)

Questa mossa potrebbe significare non solo un rafforzamento della produzione auto nel paese, ma anche la creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro.

La collaborazione prevista con Dongfeng Motors rappresenta uno degli esempi più significativi dell’apertura italiana verso il mercato automobilistico cinese. L’intenzione è quella di costruire uno stabilimento che possa produrre tra i 150 e i 200mila veicoli all’anno, creando così opportunità lavorative per circa 9mila-11mila persone. Questo progetto vedrebbe la partecipazione non solo dell’azienda cinese ma anche delle imprese italiane del settore della componentistica, oltre a una possibile partecipazione pubblica minoritaria.

L’interesse dell’Italia verso il mercato automobilistico cinese non è certo una novità. Già da tempo si parla della necessità di introdurre un nuovo costruttore nel Paese al fianco di Stellantis, al fine di aumentare la produzione auto nazionale e diversificare le opzioni disponibili sul mercato. La scelta sembra ricadere su Dongfeng, azienda che ha già dimostrato interesse verso l’Italia sia attraverso contatti istituzionali sia tramite investimenti privati.

Fino a 11mila potenziali posti di lavoro

L’impatto occupazionale dell’iniziativa è uno degli aspetti più promettenti: secondo le stime fornite da AlixPartners e riportate dal Sole 24 Ore, lo stabilimento potrebbe offrire lavoro a migliaia di persone direttamente e indirettamente coinvolte nella filiera produttiva. Questa prospettiva apre nuove possibilità per il tessuto economico locale e rappresenta un importante passo avanti nella strategia italiana volta a rafforzare il proprio settore automotive.

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11mila posti di lavoro (FlopGear.it)

Guardando ad altre esperienze europee, si nota come l’accordo previsto tra Italia e Cina non sia un caso isolato. Anche altri Paesi del continente hanno intrapreso percorsi simili accogliendo investimenti da parte delle case automobilistiche cinesi: dalla Turchia alla Spagna, questi progetti hanno portato alla creazione diretta o indiretta di migliaia posti lavoro dimostrando così le potenzialità dei partenariati internazionali nel settore automotive.

Nonostante l’elevata attrattività del progetto sotto il profilo occupazionale ed economico, permangono alcune sfide da affrontare. Una su tutte riguarda la disponibilità delle competenze specifiche necessarie per operare in uno stabilimento avanzato come quello proposto: dall’intelligenza artificiale alla robotica avanzata fino al big data analytics sono molteplici le aree in cui si richiede una specializzazione elevata. Inoltre, vi è la questione relativa ai costi pubblici legati alla perdita o trasformazione dei posti lavoro esistenti che dovranno essere attentamente valutati nell’avanzamento del progetto.

Infine, va considerata anche la posizione della Stellantis rispetto all’introduzione sul territorio italiano dei nuovi player internazionali nel campo dell’automotive. Sebbene inizialmente ci fossero state preoccupazioni riguardanti possibili conflitti o impatti negativi sulle fabbriche italiane del gruppo, sembra ora prevalere una visione più collaborativa volta a trovare soluzioni condivise che possano beneficiare l’intera filiera automotive nazionale.

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