Scandalo Toyota, il colosso finisce nel mirino del Ministero: accuse gravi e rischi altissimi

Dopo lo scandalo Daihatsu, Toyota si trova di nuovo sottoposta ad accuse piuttosto gravi in un momento delicato, vediamo cosa è successo. 

Non è un periodo facile o felice per Toyota, brand giapponese che vanta record su record di veicoli venduti in tutto il mondo, inclusa l’Italia: nelle classifiche mensili delle auto più vendute nel nostro paese troviamo costantemente un mezzo come la Yaris, anche in versione Cross.

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Problemi per il colosso Toyota – Flop Gear.it

Neanche troppo tempo fa, il brand si è trovato a fare i conti con una situazione complicata quando alcuni ispettori della sicurezza in Asia hanno accusato la dirigenza del brand Daihatsu, sussidiaria di Toyota da diversi anni, di non aver condotto test di sicurezza sui modelli venduti su quel preciso mercato. Le accuse sono gravi, con Daihatsu che – si sospetta – non avrebbe testato le proprie auto fin dagli anni ottanta. Toyota è intervenuta ma il caso non è ancora chiuso.

E proprio mentre gli strascichi di una situazione che ha portato grattacapi in casa Toyota si stanno via via allontanando, il brand si trova a fare i conti con accuse simili. Stavolta però queste sono dirette proprio verso la casa madre. Vediamo che cosa è successo ad un brand che, fino ad ora, a dirla tutta non aveva mai vissuto periodi così bui.

Toyota nel mirino, il problema è grave

Lo scandalo è esploso in Giappone dove il Ministero dei Trasporti, presieduto da Tetsuo Saito avrebbe avanzato accuse piuttosto serie contro il brand che vende milioni di unità ogni anno. Toyota non è sola in questa situazione dato che il ministero ha accusato sia il brand che altri nomi rilevanti come Mazda e Suzuki di aver effettuato dei test di sicurezza delle auto prodotte approssimativi e non conformi agli standard del paese.

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Toyota nell’occhio del ciclone – (Ansa) Flop Gear.it

Nello specifico i modelli di cui Toyota ha dovuto temporaneamente sospendere la produzione in patria sono tre, la Corolla Fielder, la Corolla Axio e la Yaris Cross. Il ministero nipponico è stato durissimo verso Toyota e gli altri marchi coinvolti nel presunto scandalo: “Ci sembra estremamente deplorevole che siano stati scoperti altri illeciti. Perché le azioni fraudolente legate alle richieste di certificazione dei modelli minano la fiducia degli utenti. E scuotono le fondamenta stesse del sistema di certificazione dei veicoli”. Il riferimento al recente caso Daihatsu è evidente in questo comunicato.

Dal punto di vista legale comunque, il brand deve ancora difendersi così come le altre case coinvolte in questa situazione e per il momento, invita i clienti a non sospendere l’utilizzo dei modelli. Toyota punta a dimostrare di aver fatto tutto come da procedura e che si tratta solo di un malinteso.

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