Extreme E, la vera rivoluzione del motorsport

Cos’è Extreme E? La rivoluzione del nuovo campionato ha tre parole chiave: ecologismo, inclusività ed innovazione. Riuscirà ad imporsi nel mondo del motorsport?

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È ormai da circa un decennio che l’ecologismo e l’inclusività sono temi al centro del dibattito mediatico. Solo con l’ingresso di Liberty Media la F1 ha incominciato ad adottare politiche a riguardo, risultate però in netto contrasto con altre scelte intraprese. Extreme E si prefigge invece di dare massima importanza a questi temi, promettendo di dare una scossa al mondo del motorsport.

Il nuovo campionato debutterà ad inizio aprile, con la tappa inaugurale in Arabia Saudita, ma ancora adesso sono sconosciute a molti le caratteristiche del tutto particolari di questa ambiziosa e rivoluzionaria competizione.

I veicoli e le gare

Le gare saranno tenute tutte in ambienti incontaminati in varie parti del mondo come l’Arabia Saudita, la foresta amazzonica o la Groenlandia. Il tracciato sarà un circuito chiuso che occuperà un’area ridotta, per minimizzare l’impatto ambientale. Non ci saranno qualifiche o prove cronometrate, ma solo gare dirette che ricordano molto il format dei campionati di rallycross.

Il weekend di gara si articolerà su due giornate, sabato e domenica. Durante le giornate di sabato verranno formati due gruppi da quattro auto ciascuno ed ogni gruppo prenderà a parte a due gare di qualifica. A seconda dei risultati in qualifica verranno assegnati dei punti ad ogni team e verrà stilata una classifica.
La domenica verranno tenute altre due gare di qualifica con regole leggermente diverse e verranno selezionate quattro vetture a seconda del loro posizionamento. Queste vetture parteciperanno alla gara finale che decreterà il vincitore della competizione.

I piloti saranno tenuti a compiere due giri del tracciato per ogni gara, percorrendo circa 16km a giro. I circuiti includeranno nel loro percorso discese e salite molto ripide, salti, dune, pozze d’acqua ed altri ostacoli naturali difficili da superare. Alla vettura che farà il salto più lungo al primo salto di ogni gara sarà garantito un boost di potenza elettrica, utilizzabile in ogni momento.

I veicoli utilizzati saranno dei suv elettrici chiamati Odyssey 21, creati apposta per la competizione. Il suv è composto da parti standardizzate prodotte da Spark Racing Technology e monta al suo interno una batteria da 400kW prodotta dalla Williams Advanced Engineering. E’ capace di passare da 0 a 100km/h in 4,5 secondi e scalare pendenze estreme fino a 130 gradi, garantendo, a detta degli organizzatori, prestazioni eccezionali. Tutti componenti i saranno costruiti per garantire prestazioni ottimali in ogni condizione, dal caldo del deserto al gelo della Groenlandia.

Il regolamento e l’organizzazione

Ogni team avrà una sola vettura partecipante nella competizione ma terrà sotto contratto due piloti, obbligatoriamente di sesso diverso. Ogni pilota dovrà correre un solo giro per ogni gara e i team sceglieranno segretamente quale pilota correrà il primo giro. Ciò assicurerà che avvenga un’equa competizione tra piloti di sesso diverso, garantendo così la parità di genere tra i piloti durante le gare. Questa è solo una delle molte iniziative innovative intraprese dall’Extreme E, campionato che punta ad essere un faro nella nebbia nel mondo del motorsport per quanto riguarda le politiche sociali.

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Un disegno della Control Room fonte: Instagram Extreme E

Saranno ammessi solo otto persone per ogni team sul luogo della gara: due piloti, un ingegnere e cinque meccanici. Le gare non prevederanno la presenza di spettatori dal vivo, infatti Extreme E si affiderà unicamente a streaming e social media per raggiungere il suo pubblico. La sede centrale di Londra riceverà il feed video direttamente dai cameraman e si occuperà di tutte le operazioni di editing e distribuzione. Tutti questi accorgimenti serviranno a ridurre l’impatto ambientale della competizione che punta alle emissioni zero, traguardo che nessun motorsport ha finora mai raggiunto.

La RMS St Helena e l’impegno ecologista

Ovviamente è impossibile pensare che una competizione del genere non rilasci inquinanti nell’ambiente. L’Extreme E infatti punta a reintegrare le 20 tonnellate di Co2 emessa attraverso varie iniziative in favore dell’ambiente, conformandosi così ai più alti standard internazionali. Sarà dato sostegno economico ad alcuni progetti che mirano a fornire supporto sociale ed ambientale nelle zone dove si terranno le gare. Tutto ciò sarà reso possibile da scienziati altamente qualificati assunti dall’organizzazione del campionato, che viaggeranno intorno al globo insieme al resto del personale.

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La maestosa RMS St Helena, totalmente ridipinta in vista del suo nuovo compito (Fonte: Marine Industry News)

Tutte le persone e le attrezzature necessarie raggiungeranno i luoghi delle gare via mare, ospitati dalla RMS St. Helena. Essa fungerà anche da paddock mobile e da laboratorio da campo per gli scienziati, che potranno portare avanti le loro ricerche intorno al globo.
Originariamente, la RMS St. Helena era una nave da trasporto britannica della Royal Mail fuori servizio: comprandola, l’Extreme E le ha dato una nuova vita. I motori sono stati entrambi convertiti per abbassarne le emissioni il più possibile e tutti i sistemi sono stati modernizzati per adattarla all’uso moderno. In vista della seconda stagione sono previsti anche dei miglioramenti al sistema di raffreddamento che ne aumenteranno l’efficienza diminuendo così il consumo di acqua.

Hamilton, Rosberg e Agag: le grandi personalità dell’Extreme E

Un campionato così rivoluzionario però non poteva che attirare a sé grandi nomi provenienti da tutto il mondo del motorsport. I fondatori stessi sono due personalità di elevata caratura: Alejandro Agag è già CEO della Formula E mentre Gil De Ferran è stato due volte campione del campionato di monoposto Champ Car. Insieme, nel 2018 hanno ideato il campionato di Extreme E e grazie alla loro abilità sono riusciti a realizzare la loro folle idea, coinvolgendo anche importanti personalità della Formula 1.

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L’Odyssey del team X44

Non passa di certo inosservata la partecipazione di Lewis Hamilton alla competizione, in qualità di fondatore della scuderia X44. A bordo del suo Odyssey viola gareggerà Sebastian Loeb, leggenda della WRC ed attuale detentore del record di vittorie in un rally del mondiale, ben 79. A fianco di Loeb correrà anche Cristina Gutierréz, prima donna a vincere una tappa della Dakar a bordo di un veicolo ultraleggero. La squadra di Hamilton si preannuncia una delle più competitive del campionato e testimonia l’enorme attenzione a tematiche sociali ed ecologiche del suo fondatore.

Il grande rivale di Hamilton, Nico Rosberg, non poteva essere da meno rispetto al suo ex compagno di squadra. Impegnato nel business green fin dal suo addio alla Formula 1, parteciperà all’Extreme E a capo della sua scuderia, Rosberg Xtreme Racing. Il team si propone come successore spirituale del Team Rosberg, fondato da Keke Rosberg nel 2019 per partecipare nella DTM. Rosberg è riuscito a mettere sotto contratto Johan Kristofferson, tre volte campione del mondo di rallycross. Insieme a lui guiderà Molly Taylor, la prima donna ad avere conseguito un podio nella storia della Junior WRC.

Gli altri team della competizione

Anche Jenson Button parteciperà alla competizione nella doppia veste di fondatore del team JBXE e pilota. La sua scuderia è stata l’ultima ad unirsi al campionato e purtroppo non ha ancora annunciato un secondo pilota. Un’altra leggenda del motorsport, Carlos Sainz, padre del nuovo pilota Ferrari e leggenda del rally, gareggerà nella competizione. Il suo team, Acciona, è stato il primo a partecipare alla Dakar con un veicolo totalmente elettrico.

Tra le scuderie partecipanti spiccano anche Veloce, Abt e Hispano Suiza; per quest’ultima correrà Christine Giampaoli Zonca, l’unica italiana che competerà nell’Extreme E. Purtroppo Zonca non correrà rappresentata dal tricolore ma dalla bandiera spagnola, in quanto residente nel famoso paradiso fiscale delle Isole Canarie. Ad essere incerta non è solo la squadra di Button ma anche il team Techeetah, al momento senza entrambi i piloti.

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Carlos Sainz e Lana Sanz di fronte alla loro vettura (fonte: Extreme E Twitter)

La prima gara è fissata per il 3 aprile e la RMS St Helena è già in viaggio per raggiungere l’Arabia Saudita.
L’Extreme E è una competizione molto ambiziosa e rivoluzionaria, ma molte cose in questa prima stagione potrebbero andare storte. Solo il tempo potrà dirci se la competizione avrà successo e riuscirà a diventare un modello di competizione ecosostenibile, scrivendo una nuova pagina nella storia del motorsport.

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