La fine della Smart, consegnata l’ultima Fortwo: “Perché si sono fermati”

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La Smart fortwo ha sempre “giocato” a nascondino nelle nostre città, protagonista di una mobilità che prima non c’era, ora però ci dice addio.

Forse in molti l’hanno guidata. Tutti (o quasi) certamente l’hanno vista. Magari all’ultimo, pensando che ci fosse parcheggio e invece lei era lì, nascosta tra altre auto.

Smart addio alla produzione
Smart addio (FlopGear.it)

E certo, direte voi, sai che scoperta: tra i cervelli che contribuiscono alla nascita della Smart c’è quello, brillantissimo, di Nicolas Hayek, che ha trasformato la Swatch in un fenomeno globale.

Il ragionamento non fa una grinza, ma trasferire la filosofia degli orologi di Hayek su un’automobile non è così scontato, soprattutto se il tuo socio nell’impresa si chiama Daimler (Mercedes-Benz) e di mestiere produce macchine rigorosissime.

Avete presente il test dell’alce? Sì quello famoso per aver rischiato di azzoppare non il povero animale che vive al freddo ma la Classe A di Mercedes. Beh sempre lui ha fatto tremare il management Daimler per la seconda volta a breve distanza quando anche la Smart nel fatidico cambio direzione effettuato in velocità si cappotta.

Stavolta non per mano dei tester delle riviste specializzate, ma per mano degli stessi collaudatori della Casa, viene il dubbio prima dopo aver visto quello che è successo appunto con la Classe A.

Fine della Smart

Ora la storia della Smart fortwo volge al termine. Linee di produzione ferme e ultimi esemplari consegnati. Quello per l’Italia è finito a Milano – con buona pace di Roma – nelle mani Gaia Pisani, l’ultima cliente italiana ad acquistare una Smart fortwo nuova.

Da oggi se ne vorrete una dovrete rivolgervi al mercato dell’usato.

Smart addio per sempre
Smart, fine di un’epoca (FlopGear.it)

Dicevamo di Mercedes: per quanto la citycar in fase di progettazione sia destinata a nascere con un altro marchio, i tedeschi non sono disposti ad abbassare l’asticella nemmeno di un millimetro, se si parla di sicurezza.

A questa cellula di sopravvivenza viene poi “attaccato” tutto il resto, compresi i pannelli della carrozzeria in materiale plastico (body panel), dei più svariati colori.

Le vicissitudini societarie si risolvono con Daimler che rileva l’intero capitale, mentre dal punto vista del prodotto la Smart viene modificata (pneumatici più larghi al retrotreno, assetto più rigido ed ESP serie), viene presentata la versione definitiva al Salone Francoforte nel 1997. Le vendite iniziano 2 luglio dell’anno successivo, pochi scommettono sul successo complice anche prezzo da… Mercedes, circa 18 milioni di lire.

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