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La Safety car è l’emblema della sicurezza nel motorsport, ma in alcuni casi è stata protagonista di episodi grotteschi entrati nella leggenda
Ahh la Safety car, quante gare sono state decise da questa supercar che sembra una Panda al cospetto di una monoposto di Formula 1!
Guidata da piloti professionisti estremamente preparati, è l’icona della sicurezza in pista e il fatto che la si veda macinare giri sempre perfetti fa si che gli spettatori la diano per scontata.
Non è raro poter sentire i piloti lamentarsi di quanto la Safety car proceda lentamente, e in effetti, con tutto quel zigzagare delle monoposto in coda, la sensazione che si percepisce da casa è proprio quella di un’auto “lenta”. La realtà è invece ben diversa e, sebbene al giorno d’oggi sia decisamente poco probabile che la situazione sfugga di mano, non è così raro assistere a qualche strafalcione dei mezzi di sicurezza.
Introduzione della Safety car
Ma facciamo un passo indietro: la Safety car nasce nel 1973, più precisamente durante il weekend del GP del Canada di Formula 1. Il suo funzionamento era semplice: raggruppare tutte le auto e farle procedere più lentamente permetteva ai commissari di liberare la pista dai detriti rimasti sul tracciato.
Inizialmente le Safety Car avevano a bordo anche un medico, ma nel 1978, dopo la morte del pilota Ronnie Peterson al via del GP d’Italia, si pensò di introdurre un mezzo che, posizionatosi in fondo alla griglia di partenza, permettesse ai soccorritori di raggiungere più rapidamente il punto dell’incidente: la Medical Car.
Nonostante i vantaggi che la Safety Car forniva, non sempre era prevista nei weekend di gara, e fu solo nel 1992 che venne introdotta in pianta stabile durante i GP del Circus.
Diverse furono le auto utilizzate, come ad esempio la Fiat Tempra, la Lamborghini Countach e l’Opel Vectra. A causa della velocità troppo bassa che queste auto stradali riuscivano a mantenere, oltre che per motivi commerciali, si decise di affidare il compito a delle vetture monomarca. Dal 2000 le Safety Car della Formula 1 furono solo ed esclusivamente modelli Mercedes AMG.
Safety car, errori clamorosi e assurdità
GP del Brasile 2002, Interlagos – Formula 1
Forse uno dei più famosi incidenti che vide coinvolta una delle vetture di sicurezza. Poco prima della fine del Warm Up la monoposto di Bernoldi ebbe un incidente alla ‘S’ di Senna. Vista la gravità dell’incidente venne fatta uscire l’auto medica con a bordo Sid Watkins, all’epoca medico dell’organizzazione. Il pilota della vettura di sicurezza aprì la portiera per recarsi a piedi nelle vicinanze della Arrows di Bernoldi. Tutto normale, peccato che nello stesso istante in cui la portiera della Mercedes si aprì totalmente, sopraggiunse Nick Heidfeld che vi finì rovinosamente contro, per fortuna senza conseguenze per nessuno dei presenti.
GP del Canada 2007, Montreal – Formula 1
Un caso assai bizzarro perché la Safety Car era appena rientrata ai box quando avvenne il grave incidente di Robert Kubica. Data l’indisponibilità della vettura a tornare prontamente in pista, venne fatta uscire una Honda Civic di colore bianco per qualche giro.
Pau 2009 – WTCC
In una gara del Mondiale turismo caratterizzata da svariate carambole, venne mandata in pista più volte la vettura di sicurezza. Caso volle che in una di queste occasioni il pilota della vettura di sicurezza, durante l’entrata in pista con la Safety, non si accorgesse della BMW privata di Franz Engstler che stava sopraggiungendo in quel momento. Il risultato fu un disastro: Safety Car da sostituire e ritiro per il pilota che si trovava in testa alla corsa fino a quel momento.
GP della Corea 2013, Yeongam – Formula 1
Pasticcio alla coreana. La vettura di Mark Webber viene tamponata da Adrian Sutil in curva 3 e a causa di un principio di incendio vengono subito allertati i commissari. Sfortunatamente venne chiamato il personale antincendio che serviva curva 2, anziché la ben più vicina curva 3! Nonostante ciò, la Jeep entrò in pista e raggiunse il luogo dell’incidente, noncurante della gara che nel frattempo era in pieno svolgimento! L’auto, nel frattempo, attraversa interamente il lunghissimo rettilineo che la separa dal luogo del misfatto. Per fortuna però, interviene la direzione gara che, per ristabilire l’ordine, decreta l’ingresso della Safety car nello stupore generale.
Guangdong 2018 – CTCC
In questo episodio, da raccontare c’è ben poco: la Safety car entró in pista senza nessun preavviso e soprattutto senza alcun valido motivo. I primi due piloti riuscirono a evitarla ma il contatto tra di loro fu inevitabile (tra l’altro compagni di squadra), causandone il ritiro e facendo sfumare la quasi certa doppietta.
Bonus “Taki Inoue”
Principato di Monca, GP di Montecarlo 1995. Nel corso delle prove libere la vettura del giapponese Taki Inoue si ferma per un guasto ai freni. Il pilota nipponico chiese ed ottenne dai commissari di essere trainato ai box, ma dimenticò di allacciare le cinture. Di lì a poco viene mandata in pista la Safety Car ma questa accidentalmente urta la monoposto di Inoue, che viene sbalzato fuori riportando una commozione cerebrale. Un episodio abbastanza incredibile vista anche la mancanza di foto o video a testimonianza dell’accaduto.
Ma è di Taki Inoue che stiamo parlando, e tutto ciò diventa estremamente più plausibile, non credete? Ecco un altro esempio: GP di Ungheria, sempre nel 1995. In quel caso il povero Taki si dovette ritirate per un guasto meccanico, a causa del quale si stava sviluppando un principio di incendio. Il pilota, sceso dalla vettura, cerca di estinguere le fiamme con l’estintore (che per regolamento si trovava a bordo), ma nel frattempo sopraggiunge la Medical Car che lo investe accidentalmente.
La bassa velocità evitò gravi conseguenze, ma ancora oggi il mitico Taki Inoue è ricordato più per questi episodi che per la sua abilità alla guida.
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